martedì 2 novembre 2021

Mio padre era un uomo libero


 



Mio padre era un uomo libero e da uomo libero ha vissuto, sempre, fino al suo ultimo respiro. Non è mai stato schiavo di nulla mio padre, di un’ideologia, di un’idea, di un sogno, di un desiderio, di nulla, mai. Perché la vita è tale se si basa su tante ragioni mai su una soltanto.
Silenziosamente, ci ha educati a essere liberi.
Mio padre non è stato mai servo, mai sottomesso a niente, a nessuno, nemmeno al suo stesso padre, figuriamoci poi essere servo di uno stato, di un lavoro, di un padrone.
Mio padre era un uomo capace di mettere il suo sapere, ciò che aveva studiato, imparato, in relazione con la vita vera, quella concreta, di tutti i giorni, per questo aveva una capacità di penetrazione della realtà che andava oltre quello che “sembrava” accadere. Per questa ragione mio padre era un uomo colto pur non essendo un intellettuale. Ci ha insegnato a guardare ogni cosa, ogni mondo, ogni realtà, ogni uomo da ogni angolazione e sfumatura possibile, mai solo dalla nostra, da quella del nostro retroterra culturale, esperienziale.
Mio padre era un uomo libero e nella libertà della realtà ci ha fatti crescere, vivere, seppur con quelle mille paure genitoriali che ad un certo punto è stato costretto a reprimere, perché si rese conto che proprio lui ci aveva educati alla libertà, a lottare per essa anche con lui, con tutti se necessario, seppur nel rispetto delle regole del vivere civile, umano. Mio padre amava la gente, aveva grande considerazione e stima del pescatore, dell’uomo semplice, della strada, così come del professionista, dell’imprenditore, di chi era riuscito ad arrivare la dove lui non era riuscito, per mille ragioni diverse, compresa quello di essere troppo libero. Aveva rispetto di chi con le sue capacità era arrivato più lontano degli altri, senza mai invidia o gelosia anzi.. e a tutto questo ci ha educati. Non ci ha mai suggerito cosa dovevamo pensare, dire, votare.
Mio padre è nato libero, ha vissuto da uomo libero senza mai tradire chi amava, perché questo avrebbe significato tradire se stesso, diceva, non soltanto noi tutti. Ha vissuto senza mai tradire la sua dignità di uomo libero, e senza mai far male a nessuno. Non voleva essere schiavo di nulla mio padre, nemmeno della malattia, al punto da affermare di preferire la morte alla colostomia. Allora non avevo capito fino in fondo quanto fosse libero il suo spirito, non volevo, potevo credere, che preferisse morire piuttosto che vivere il più a lungo possibile insieme a noi. Non avevo capito nulla. Mi sentivo ferita, incredula, risentita. Accecata dal dolore, da quell'egoismo che ti porta a non volerti arrendere, ad insistere sulle cure contro ogni evidenza, solo per avere chi ami ancora vicino un po’ di più, una settimana in più, un giorno in più, lì nella stanza accanto; solo per sapere che esiste ancora, che c’è. Non avevo ancora capito del tutto, non volevo, non potevo. Non volevo comprendere ciò che oggi vedo con chiarezza. Oggi so, con assoluta certezza, che mio padre era un uomo talmente libero da rifiutare quelle cure che lo rendevano schiavo di una vita non sua, di un esistere che con la vita ormai, per lui, aveva poco a che fare, anche quando sembrava stare bene. Gli mancava la libertà di pensare al futuro, di vedere il domani. La libertà di sapersi indipendente da chiunque, da qualunque cosa. Perché chi ama e onora la vita ama la libertà.
Era talmente libero da decidere di morire. E questo perché morire libero, che sia di cancro, ma oggi posso dire anche di Covid per un uomo con una dignità è più importante che vivere anche cent’anni ma da schiavo.
Non era corruttibile, non era ricattabile, non era manipolabile mio padre, e nonostante fosse un uomo genuino, niente e nessuno poteva prenderlo in giro, rincoglionirlo, in nome di nulla, che fosse Dio, la Salute, il Lavoro, il Denaro. Nemmeno tutto l’amore viscerale che aveva per noi è riuscito a incatenarlo, a cambiarlo.
Mio padre era un uomo libero e oggi lo percepisco più VIVO che mai; più che mai ne percepisco la grandezza, oggi dove (quasi) ovunque io mi volti, vedo, leggo e sento solo codardi, ciechi schiavi, servi inutili al presente e al futuro. Distruttori di un presente conquistato e costruito col sangue, distruttori di quel futuro che mai avremmo pensato a rischio.
Mio padre è vivo, esiste, perché era un UOMO.
Solo chi ha un’intelligenza, un cuore, uno spirito, liberi da ogni condizionamento, da ogni strumentalizzazione, si accorge davvero di vivere, di essere nato. Solo chi ama la libertà vive e capisce la vita. Mio padre è vivo perché era tutto questo, perché io, sono tutto questo.




4 commenti: