domenica 31 marzo 2013

La seduzione della violenza.

Innamorarsi si dice che sia il fenomeno più misterioso dell'universo, come la fede, come la morte.
Vita, morte, amore, sono violenza. L'amore è una condizione violenta, ci divora come il fuoco, ci consuma come il tempo. Ci aggroviglia le viscere, ci paralizza la lingua, ci contorce i pensieri e le parole, la visione di tutto, al punto tale da farci perdere noi stessi. I momenti di estasi, sono davvero pochi, ma noi pensiamo sempre che valgano la pena. Sono quei momenti di estasi di cui abbiamo spesso un bisogno disperato, per cui a volte faremmo qualsiasi pazzia, che in fondo sono responsabili della continuazione della specie e di errori che troppo spesso ci sono fatali. Per noi donne l'amore si trasforma in una forma di violenza contro noi stesse, sempre e comunque, persino il bisogno d'amore lo è per noi, perchè diventa vivere e vedersi solo con gli occhi e negli occhi degli uomini. L'amore degli uomini non è mai contro loro stessi, mai, e questo implica un noi e un loro contro di noi. Come sempre abbiamo già perso in partenza e non ce ne accorgiamo, continuiamo con cieca testardaggine ad inseguire Dio solo sa che cosa, ed in nome di qualcosa che non avremo mai, di un progetto fallimentare in partenza, perchè un uomo complessamente o semplicemente disturbato, non equilibrato, violentemente e vililmente immaturo, è un progetto stupido, fatto e finito che nessun piano regolatore della bellezza del viversi approverebbe mai. E allora, perchè, perchè continuiamo a scegliere progetti invece che uomini? Cos'è che ci fa accettare la violenza psicologica, umana, fisica, degli uomini del nostro tempo? Cosa ci fa perdonare quella vita che non ci danno, e gli schiaffi, i lividi dentro e fuori di noi, la casa distrutta da rimettere a posto, gli oggetti cari andati in frantumi, cosa ? Cosa non ci fa dare ascolto alle minacce, agli insulti, cos'è che non ci fa scappare via annullando la nostra pulsione al vivere e alla felicità? In nome di che cosa restiamo sempre? Dei figli che abbiamo? Di quelli che non abbiamo mai avuto? Di quella cultura che ancora ci spinge a pensare che gli uomini siano gran cosa? Oggi più di eri cosa ci spinge a non capire che se non sono peggiori, sono almeno come noi, e come noi dovrebbero umanamente rispondere e corrispondere? In nome di che cosa lasciamo che ci uccidano? Davvero quel progetto è più forte della paura della solitudine, delle rughe che cominciamo a vedersi, del non piacere più a nessuno, più importante di noi stesse, del rispetto che ci dobbiamo? Ma davvero quel progetto che chiamiamo uomo, che stoltamente ci ostiniamo a chiamare amore, è più forte della paura di morire?

venerdì 29 marzo 2013

Io e te... forse non lo sai ma pure questo è amore.

Io e te che siamo diversi nel modo giusto e simili quanto basta. Io e te che siamo uguali nell'unico modo possibile. Viviamo quell'età in cui non si cerca più se stessi, in cui si hanno alle spalle troppe cose, molte persone, spesso quasi tutte le tappe del vivere, e abbiamo davanti a noi meno vita di quanta ne abbiamo già vissuta. Ci basta guardare solo al presente,al massimo a domani,e questo ci fa assaporare ogni momento. Trovarsi gli occhi per caso, mentre magari siamo impegnati a far altro,si trasforma in un attimo di assoluta gioia. Assoluta gioia è guardarsi e vedersi! Io e te,abbiamo dentro dolori da bambini, delusioni da adolescenti, sogni infranti di ragazzi,ed insondabili amarezze di adulti. Abbiamo vissuto amori buoni e amori malati, passioni smisurate, e quando siamo stati fortunati, quasi devastanti. Conosciamo il sesso,quello buono e quello cattivo, quello pieno e quello vuoto, quello dolce e quello amaro, il sesso banale e troppo spesso inutile. Forse,abbiamo amato meglio di come siamo stati amati, ma mai di più. Eppure siamo qui, di nuovo, ancora, a crederci, per crederci. Tu che fai tanta,tanta strada anche solo per vedermi qualche ora, io che ti guardo serena,che ti ascolto sorridendo,e non riesco mai a finire quello che ho nel piatto. Lo stomaco finalmente nella gola, nel cuore, come una ragazzina. Tu che mi prendi sottobraccio per le strade di questa città che non è la tua, io che ti bacio e sorrido appagata anche se dopo tanto viaggiare spesso ti addormenti ancor prima di fare l'amore. Io e te che non ci diciamo mai ti amo. Riparti malinconico e felice, io vivo senza aspettarti, accarezzo la nostra libertà, la tua vitalità, le foto che mi mandi. Sento che sei felice mentre scali pareti rocciose, o voli sul tuo snowboard, o quando come un Dio del mare vivi gli abissi come se per te non avessero segreti e pericoli, e me ne convinco anch'io, abbandono le mie ansie, tutto ti ama, tutto ti accarezza con dolcezza, come me. Siamo gioia che comunica gioia,anche nelle differenze,nel confronto,siamo energia,carburante per la vita. Sento che siamo un noi. Io non so se tu lo sai, magari tutto questo noi è diverso dal nostro prima, è tutto diverso anche dal nostro ieri, magari un velo di antica paura ogni tanto ci attraversa, magari domani non c'è. Io non so se tu ci pensi, io non so se tu lo sai, anzi forse non lo sai , ma anche tutto questo, è amore. E canto.....


martedì 26 marzo 2013

Quello che mi #manca

Mi capita di vivere giorni di strana irrequietezza, dico strana perchè la sento diversa da quella con cui sono nata.Vivo un'irrequietezza che è incompletezza. Sento come se mi mancasse qualcosa, allora torno a casa e apro armadi e cassetti, ne osservo il contenuto con la speranza che indumenti, utensili ed oggetti possano ricordarmi cosa ho dimenticato, cosa mi manca. Esco da casa e mi perquisisco, poi controllo dentro la borsa per assicurarmi che ci sia tutto, il telefono, i guanti, i trucchi, le chiavi, tutto. Allora penso alla mia vita: ci sono il lavoro, la famiglia, gli amici, tutto anche qui, ho tutto quello che fa la vita insomma ,ma quella irrequietezza aumenta, mi inquieta ,non si placa, prego che il giorno finisca. Ed a un certo punto mi sembra di vederti, vedo me su un pontile e te che vieni a prendermi alla guida sicura della tua barca, vedo i tuoi occhi azzurri, pozze di vita e di cielo. Ti rivedo mentre prendiamo il caffè, mentre ridiamo di vita, complici e felici. Giovani, belli, eterni. Ti penso mentre vivi. Ed è solo allora che capisco, sono passati degli anni ormai ,ma ancora in quei giorni di strana irrequietezza che è incompletezza, nei cassetti, ,in borsa, addosso, a casa, in famiglia, tra gli amici, gli amanti, il lavoro e tutta la mia vita, in quei giorni ,ancora, chi mi manca sei solo tu.

lunedì 25 marzo 2013

La migliore deve ancora #venire

Sono stata tante donne o così mi sembra, e molte di loro non mi sono piaciute, ma quella che sono adesso vigilava su tutte; ha saputo riportare a casa quella che si era smarrita e quella che sostituiva con le parole peggiori la delusione per quelle giuste che non erano arrivate. Ha rimesso in piedi quella che come una bambina si era accovacciata per terra, in un angolo ,perchè la casa e la vita che aveva costruito con un uomo erano crollate come fossero state di carta ,e così i sorrisi, le speranze, le carezze, la fiducia. Adesso sono quella donna e forse di più ,ma quell'altra che aspetta vigile, quella che verrà dopo, sarà una me stessa ancora diversa, ancora più forte! Come si suol dire, la migliore deve ancora venire.

La #somma di quello che mi è rimasto

A prova di Blog o prove di Blog?
E il 2013 è entrato a passo leggero, lento e felino come quello della mia gatta. E' come se finalmente avesse attraversato un confine lasciandosi alle spalle preoccupazioni pesanti,ansie,sensi di colpa,amicizie che sembravano grandi,e grandi amori che sembravano per sempre. Oltre quel confine mi sono scoperta adulta,ed è meraviglioso! Sono adulta perchè non sento più fretta,nè l'ansia o l'urgenza di vivere, perchè ho imparato a dire di no. E aspetto, valuto,capisco,e soprattutto scelgo,tutto,tutti. Mi sento adulta  quando il sabato sera mi infilo a letto anche alle nove,e sorrido perchè la vivo come una conquista,e mi sento in pace.Sono adulta perchè so stare da sola e mi basto, perchè ho superato i dolori del passato,e vedo il tempo solo come un alleato fedele, perchè ho capito che davvero guarisce qualsiasi ferita. Sono adulta perchè ho capito che l'unico amore possibile è quello basato sulla reciprocità,è quello che ti dice: io abito nel tuo cuore,e anche se spesso è disordinato, inquieto ,sottosopra ,duro o in arresto temporaneo,io voglio vivere lì dentro, vivo lì, 
e se tu mi cacci, io non ho e non avrò mai altro posto dove vivere. E non soffro più per quelli che ho dovuto lasciar andar via e per quelli da cui sono dovuta andare via, perchè la mia casa se c'è, è altrove,se non c'è allora sono solo io, e va bene lo stesso,sono solo io,e mi basto. Sono adulta perchè scopro una ruga,la guardo,la accarezzo e sorrido,e penso anche che magari sto invecchiando e questo non mi terrorizza più!Sono adulta perchè l'unica paura che ho è quella di avere paura e so che capiterà,e ho capito che la posso affrontare, perchè ho accettato tutta la mia vita e il fatto che finirà un giorno,una notte,un pomeriggio o un'alba. Ho costruito delle cose dentro e fuori di me, alcune funzionano bene,altre no,altre poco,altre ancora ad intermittenza, e non esiste più cosa farò o sarò da grande,perchè lo sono già diventata grande,e anche questo è meraviglioso,soprattutto perchè la somma di tutto quello che mi è rimasto è infinitamente migliore di tutto quello che non ho più.