E intanto il tempo se ne va,
mentre noi cambiamo e lui rimane sempre lo stesso, anzi, sembra avere
sempre più fretta e sempre meno voglia di stare da solo. Se ne va e
"si porta via" gli amici, per sempre, uomini e donne dei tuoi stessi anni, del tuo stesso tempo. Uomini e donne con più progetti di te, più
sogni di te, più responsabilità di te, più gioia di te, e tu
rimani incredula, smarrita, senza capire se senti più paura o dolore
o quel senso di spreco che ti prende quando butti via qualcosa di
buono e ancora intatto che hai dimenticato di consumare, o di
indossare, o di usare. Il tempo se ne va sempre lo stesso, mentre noi
cambiamo, cambiamo fuori, cambiamo dentro, cambiano tutto: case,
compagni, gusti, stile di vita, lavori. Cambiamo,
cambiamo tutto tranne una cosa, quel nostro modo
di vivere che ci fa sembrare lontana la morte, che ci fa credere
naturale il fatto che moriremo da vecchi, quando tutto sarà
compiuto. Cambiamo molte cose si, tranne quel modo che abbiamo di vivere come se non dovessimo
morire mai. Tutto quel nostro ripetere che si vive una volta sola, tutti
quei link sui social che inneggiano al "carpe diem" Oraziano, sono solo
modi di dire. Alla fine viviamo dando peso a cose che non ne hanno,
litigando per banalità, stagnando in situazioni che non ci
soddisfano, accontentandoci di cose che non sono amore, che non sono
passione, che non sono vere, che non sono quelle che avremmo voluto per noi. Non siamo capaci di interagine in
maniera aperta, mentiamo, a noi stessi prima, a tutti gli altri
dopo. Non sappiamo chiedere scusa, prenderci la responsabilità di
quanto di sbagliato diciamo e facciamo, e mille e altre cose. E intanto il tempo se ne va mentre noi non riusciamo ad imparare a viverlo, a vivere! E capita purtroppo che a darci la misura di tutto
questo siano le perdite, l'assistere alla sofferenza, al dolore, a
tutto quello che in un attimo ci porta via come se fossimo solo
vento. E io poi, vivo da sola la bellezza di vivere e le paure, vivo
da sola tutto gioiendo di una misantropia praticata con costanza,
disciplina, soddisfazione e piacere. Non mi importa più dei giorni di festa e
vivo come un peso il doverli trascorrere insieme ad altri, anche quando
gli altri sono persone che amo. Lo faccio da anni ormai, non concedo
più spazio a nessuno: nel mio cuore, nella mia mente, nella mia
casa, nella mia vita, e metto a tacere anche lo spazio già occupato,
per non soffrire più, per sentirmi forte da sola. Come se nel
bilancio delle perdite e dei guadagni mi fossi rassegnata alla
perdita. E' per questo che l'unico mio proposito per il nuovo anno
è quello di cambiare ancora, cambiare di nuovo, magari tornando ad
essere anche un pò com'ero prima, ritrovare dentro di me quella
disponibilità, quell'apertuna verso gli altri che ho perduto ormai
da un tempo che non ricordo nemmeno più. Ogni tanto sogno l'uomo
che ho amato, e in quel sogno sono sempre felice, anche quando
al risveglio sono confusa, quella sensazione mi fa sentire più
leggera, mi riporta a me. Mi fa sperare nel tempo che verrà, nel
fatto che posso ancora farcela a recuperare dal fondo del mio mare
fiducia, speranza, amore, tutto quell'amore che conservo e che ho
ancora da dare. M fa pensare che posso di nuovo far spazio dentro e fuori di me a
qualcuno, anche se non ha i suoi occhi, anche se non ha il suo
sorriso. Spazio nella mia vita, nella mia casa, in tutto il mio mondo.
Perchè sono viva, perchè sono sana, perchè sono ancora forte anche
se anch'io sono vento, a volte caldo e umido, a volte forte e
inarrestabile, altre solo brezza leggera. Sono un vento capace di
scatenare tempeste e poi quiete, un vento che può ancora generare, fare e
disfare, ma pur sempre vento, vento che domani potrebbe non esserci più
e la vita e il tempo andrebbero avanti lo stesso, allo stesso modo, anche senza di me. Non
guarderò più a quel passato che mi ha fatto credere di aver perso
per sempre il futuro, anche se futuro potrebbe significare un
giorno, un mese, un anno o chissà quanto, perchè nessuno può sapere quando il nostro vento finirà. L'anno che sta arrivando non voglio solo sognarlo, l'anno che verrà voglio essere felice.
domenica 28 dicembre 2014
domenica 7 dicembre 2014
Gli uomini preferiscono le bion... le bell.... le babbe
La prima cosa da specificare è
che la parola “uomini” viene qui usata per esigenze linguistico
-letterarie, e perchè a farmi pensare al possibile titolo di questo
post è stata quella famosa frase che da il titolo ad un vecchio film
che non ho visto. Sarebbe stato più elegante scrivere gli uomini
preferiscono le "gonne", ma l'ho ritenuto meno efficace dal momento che
il significato andava in qualche misura, comunque, spiegato.
Di questa categoria
di uomini quasi sempre superficiali fino all'orticaria diciamo già a
terza, quarta vista, talmente stronzi da far tenerezza, mediocri oltre ogni
dire, in genere anche ignorantelli qualunque professione svolgano, ma
anche bellocci, all'apparenza sicuri di sè per ragioni che non si
possono qui spiegare e che noi donne intuiamo sempre a primo colpo
ormai, dicevo di questa categoria di uomini di cui potrei continuare
ad elencare pregi e qualità, mi piace il fatto che qualunque cosa si
dica in senso dispregiativo nei confronti del genere maschile non
pensano mai di essere inclusi nella categoria. Non pensano mai che
possa essere riferito anche a loro. Fantastici. Dico, ma come si fa a non
amarli mentre pensi e ripensi a cosa possa esitere al mondo di più noioso!? Sono capaci di parlarti per ore di un altro uomo
descrivendone la miserevole vita sentimentale e umana senza rendersi
conto che stanno parlando esattamente della loro, uguale, che quel
traditore seriale con la fidanzata fissa è esattamente come lui,
vive come lui, sceglie la stessa “babba” addormentata scarpa
comoda perchè calza a pennello alla sua banale, sporca,
insignificante vita. Stesso modus vivendi, pensandi, operandi.
Praticamente allo specchio! La stessa babba che lui definisce la mia
relazione, o fidanzata, o la persona che frequento, o il sogno di una
vita a due per lei, a tante per lui.
E me lo chiami amore questo
amoreee? Cantava Baglioni negli anni 70.
Poi c'è sempre la categoria strafigo, bello, sexy, elegante, anche intelligente, che sceglie la bruttina dolce che non fa altro che marcare il territorio, la babba che crede di essere scaltra, altra donna con la gonna.Quelli che li leggi sui social e ti chiedi come mai lui non si senta imbarazzato, come mai lui lo consenta, e intanto la tua montata lattea arriva a livelli clinici, tanto che devi correre ai ripari chiedendo alla ginecologa quelle pillole per smaltire il tutto senza dover ricorrere ai reggiseni post partum. Contento lui, contenti loro, contenti tutti!
Poi c'è sempre la categoria strafigo, bello, sexy, elegante, anche intelligente, che sceglie la bruttina dolce che non fa altro che marcare il territorio, la babba che crede di essere scaltra, altra donna con la gonna.Quelli che li leggi sui social e ti chiedi come mai lui non si senta imbarazzato, come mai lui lo consenta, e intanto la tua montata lattea arriva a livelli clinici, tanto che devi correre ai ripari chiedendo alla ginecologa quelle pillole per smaltire il tutto senza dover ricorrere ai reggiseni post partum. Contento lui, contenti loro, contenti tutti!
Dei primi mi fa paura il vuoto che hanno dentro, il
vuoto che non sentono, non vedono, il vuoto che trasmettono; dei
secondi non mi fa paura niente, solo mi dispiace per la loro
debolezza, magari insicurezza, per quello che li porta a scegliere
donne comuni, banali, invece che normali. I primi le meritano, i
secondi si accontentano di rapporti non alla pari, più sicuri, chissà magari perchè nel loro passato qualcuno è stato difficile e doloroso da gestire. E poi si sa, quasi tutti gli uomini reggono bene l'alcol, ma il confronto...
Non si può infine,
in questa che è davvero una sintesi, sto infatti pensando ad un intero libro sull'argomento, non si può dicevo non scrivere della categoria più comica, più ridicola, ossia quella degli
sposati che dicono che in fondo, in realtà, in verità ti dico, una
moglie non ce l'hanno più, anche se vivono nella stessa casa, fanno
coppia alle riunioni professori- genitori, alle feste, in cucina, sul
motorino, ovunque. In genere sono anche quelli che vogliono
convincerti del fatto che "gli uomini non sono tutti uguali" mentre ci provano
con te subito, o da anni, con te e con tutte quelle che gli vengono a
tiro. Quello che invece non gli viene mai in mente è che gli UOMINI, appunto, ti piacciono
e molto, che ne hai amati, che magari ne ami anche uno, che lo sai
benissimo che non sono tutti uguali semplicemente perchè non hai la
loro ridotta capacità di pensiero e giudizio, loro e di tutte le "babbe" che hanno intorno a cui sentono ripetere spesso la suddetta, stupida frase. Ma qui non voglio parlare di
tutto il buono e il bello e il denso e il magico che io amo in altre categorie di
uomini, o nel mio. Bisogna essere grati a quella selezione naturale che non ci
fa piacere a tutti, che non ci fa scegliere da tutti, ma solo
fra di noi, o non scegliere anche a costo di restare "da soli", per chi è
forte abbastanza, per chi si ama abbastanza, perchè ognuno deve stare e sta con la sua gente. Sempre. Per
fortuna!
venerdì 19 settembre 2014
Sarai me.
Sono lontana da questa piazza virtuale
ormai da un po' di tempo e questo non perchè io sia in vacanza, non
lo sono dal lavoro, non lo sono da me stessa, né dalla vita, ma è solo perchè ho ripreso tra le mani le bozze di un libro che avevo scritto
qualche anno fa e che adesso si sta completando, sta prendendo quella
forma che hanno tutte le cose finite. Sto chiudendo un cerchio
camminando attraverso la mia storia, e soprattutto camminando dentro
quella storia che come tutte quante, si risolve solo dopo che hai
capito, che hai capito molto di più di te, che hai capito tutto di
lui, che hai capito qualcosa in più su alcuni altri. Si risolve solo
dopo che fai pace col vivere. Ripercorrendo le strade di quell'amore, intorno, avanti e indietro, a piedi nudi, da spettatrice
silenziosa, mi è passata persino la paura di rinunciare ad amare, rinunciare
quando significa non essere riamati, perchè il desiderio non è
amore.
Non ho paura di rinunciare perchè
sento che è più dignitoso proteggere un passato che vivere un
presente che non solo è di meno, ma non c'è, non potrebbe esserci, esattamente come non
può esserci il futuro. Non ho paura di rinunciare, di dire no, di
dire basta, perchè è meglio vivere un ricordo che la vuota bugia di
un presente in carne e ossa, anche quando a momenti può sembrare
gratificante. Non ho paura di essere da sola, di non essere più il
pensiero, il desiderio di qualcuno. Nella vita incontriamo un solo
uomo che sentiamo e chiamiamo compagno, un solo uomo che sembra fare
al destino nostro,solo uno, compagno per tutta la vita anche quando
non è più con noi, anche quando, forse, in realtà, memmeno lo amiamo più.
Tra le pagine del mio libro ho rivisto
senza più riviverli, i suoi sorrisi, i suoi sguardi, ho risentito dentro
di me la sua voce, ho immaginato le sue mani, i suoi gesti, e niente mi
ha fatto male, non più, nessun ricordo di colori, sapori,odori,
momenti, niente più dolore o rimpianto. Solo quello che è stato, e
la fortuna di averlo vissuto. Ci sono persone alle quali non capita
mai nella vita.Perchè la vita è questa, non conta quanto duri, conta che tu abbia provato tutto quello che è possibile provare per un altro essere umano. Almeno, è questa per me. Detto questo continuo a lavorare, a scrivere,
perchè mi sono ricordata che è quello che molti dei miei maestri mi
incitavano a fare, con le buone e anche con le cattive, sin da quando ero solo una bambina, e infatti alcuni di loro ormai non ci sono più. Mi auguro di riuscire a farlo pubblicare fra non più di qualche mese. Lo devo a loro, lo devo a chi adesso supporta il mio lavoro
spingendomi a tirare fuori il meglio che posso dare adesso, perchè
più avanti, sarà un meglio ancora più grande. Ma soprattutto, lo
devo a me stessa, e lo devo a lui che mi ha cambiata per sempre, che ha
cambiato tutta la mia vita, e lo devo a quella figlia desiderata e
solo immaginata che non abbiamo avuto, che abbiamo sentito FORTE
anche se in realtà non c'era. Si lo devo a me,a lui, e alla nostra Greta che
magari ancora oggi ci guarda dal suo paradiso di bambini. Il libro salvo
ripensamenti dell'ultim'ora si chiamerà infatti :Sarai me.
martedì 1 aprile 2014
Un anno di #Blog
Un anno di blog è solo un anno di me.
Un anno in rete è un tempo davvero troppo breve per poterlo
definire un anno di noi, per avere dei lettori fedeli che insieme a
te parlano della vita. Magari i dati dicono che sono tantissimi, e
per un attimo quei numeri ti spaventano al punto che vorresti
cancellare subito tutto, realizzi che non è solo un gioco, ma poi
l'attimo passa e pensi che in fondo quei numeri sono come fantasmi.
Quelli che ti scrivono in pagina e che conosci sono pochi, altri si
fingono estranei , altri ancora ti cercano altrove, ti scrivono in
privato, ma per la stragrande maggioranza non sai davvero chi siano:
fantasmi. Scrivi per te senza pensare all'effetto che le tue parole
possano avere sulla gente, scrivi senza cercare di compiacere nessuno
anche perchè non potresti, facce senza volto, occhi senza facce ti
leggono, mentre la tua di faccia sempre sorridente, è lì, davanti a
tutti, e magari tu sempre sorridente nemmeno lo sei. Comunque sia è
stato un anno di me, anche se a pensarci, a rileggere qualche pezzo, mi
sembra un tempo infinitamente più lungo, un tempo che già mi sembra
lontanissimo. Non rileggo mai, scrivo e buona la prima, senza nessuna
pretesa, solo uno stile personale credo, come molti. Non sono una
perfezionista e quindi non saprei diventarlo. Ho scritto e ho
condiviso, e quando non l'ho fatto è stato perchè quell'apertura al
mondo, alla vita e alla gente non ce l'avevo più e aspettavo che
tornasse. A volte non scrivo perchè vivo meno, raccolgo meno
informazioni, sento di meno, i giorni si ripetono senza che io sappia
dargli una spinta, una svolta, un colore, uno schiaffo e via, senza
che io riesca a cambiare pagina. Altre volte invece non scrivo perchè
leggo, in ogni momento libero, leggo, bevo la vita degli altri, come
loro l'hanno vista, percepita, il loro modo di analizzare cose che a
me sono sfuggite. Imparo, anche se il tempo a disposizione sarà sempre troppo breve per imparare tutto quello che vorrei, lo so. Quando vivo poco e leggo molto non riesco a
scrivere, lascio che tutto rimanga in gestazione e che prima o poi nasca, sperando che non muoia prima. Tante cose sono successe in questo anno e tante
altre stanno ancora succedendo, cambiando, di nuovo! Mi sembra di
vivere in un periodo di transizione permanente, che forse è un bene
per una persona inquieta come me, perchè mi spinge a prendere delle
decisioni che altrimenti non prenderei, a fare cose che altrimenti non
farei, a vivere in movimento, un movimento esteriore oltre che
interiore. Cambio posizione nella vita e mi costringo a guardare
tutto e tutti da angolazioni che non avevo mai calcolato, cambia il
mio modo di relazionarmi, di capire e vedere la gente, e anche di
sentirla per me. In maniera del tutto naturale cambia il posto che do agli altri nella mia vita,
alcuni occupavano posti che non avrebbero dovuto occupare in realtà,
altri diventano sempre più importanti perchè capisci essere più
veri, più simili a te e al tuo mondo o al tuo linguaggio umano. Ad un
certo punto capisci che fingersi meno di quello che si è per non
ferire gli altri, per non prendersi qualche responsabilità anche, per andare d'accordo con tutti, per eccessivo affetto o
rispetto, può diventare controproducente per la tua salute mentale e
fisica, per la tua vita, proprio perchè gli altri non sono te e
ognuno si fa dell'altro la conoscenza che può. E poi, poi cambio di nuovo
casa, cambio lavoro, cambio il guardaroba, cambio un po' tutto e
dimentico tutto, tutto quello che mi teneva ferma, tutto quello
dietro cui mi nascondevo per non cambiare ancora, per non volare, per non
misurarmi con me stessa e il mondo in una maniera ancora diversa, ancora più
reale, ancora più concreta. Dimentico tutto quello che mi faceva restare
chiusa in me stessa a crogiolarmi in un dolore sterile, in un passato
sbagliato che vorrei solo poter cambiare, perchè io ho orrore di chi
dice che non cambierebbe mai nulla di quello che ha vissuto, perchè
se è vero che la mia vita mi è cara e mai la cambierei con
quella di nessun altro, è anche vero che le correzioni che vi
apporterei sarebbero tante, ma tante, se solo ripenso a tutte quelle
cose che mi sarei potuta risparmiare perchè in fondo le avevo già
vissute e non mi hanno aggiunto nulla, solo tolto. Comincerò a
risparmiarmele da adesso.
mercoledì 26 marzo 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Se tu fossi il mio #futuro.
Se tu fossi il mio futuro avrebbe avuto
un senso tutto il dolore dopo di te, il dolore della perdita, il
dolore scaturito dalle scelte sbagliate fatte per non pensarti più, volerti più, amarti più, per andare avanti, e vivere. Se tu fossi il
mio futuro avrei avuto tutto da questa vita, tutto quello che conta
davvero per me. Avrebbe senso questa speranza che ogni tanto mi si
riaccende nel cuore, questo mio vivere aspettando e aspettandoti,
questo mio vivere pensando solo a tutte le cose che ancora non ho
fatto con te, e anche quelle che non ho fatto da sola, non mi sembra
abbia un senso farle senza di te. Sto ferma, come sospesa, mi basta
stare finalmente sola, chiusa nel bozzolo del mio mondo, dentro di me, quel mondo che io ho costruito, anche senza accorgermene, anche senza
volerlo a volte, quello dove chiudo tutto il resto fuori, quel fuori
che vivo solo perchè devo, quando devo. Ci sono momenti in cui la
vita mi sembra perfetta lo stesso, momenti in cui penso che lei, la
vita, in realtà è tutta qui, adesso, mentre ogni giorno cammino
da sola per strada o a braccetto con un amico o un'amica e mi sembra meraviglioso sentirsi vivi, sentirsi ridere e
respirare la stessa aria fresca, con i cappelli di lana in testa che
ci fanno sembrare ragazzini, e il naso gelato e le mani coperte. Sono
stata fortunata perchè sono stata felice e la felicità non si
dimentica, quell'attimo in cui la senti e non puoi fermarla, no, quell'attimo non si
dimentica e l'unica cosa che vorresti è che fosse ripetibile, almeno
un'altra volta, anche quando ti sembra chiedere troppo, e anche se tu, di tuo,
non puoi fare più nulla perchè avvenga. La felicità è un regalo
improvviso e spesso insperato. Chiusa nel mio mondo posso pensare a
te indisturbata, ricordare, sperare, posso mescolarti nel latte o nel
caffè insieme allo zucchero, avvolgerti insieme a me nella coperta
sul divano, guardare immagini di noi sullo schermo della tv che
trasmette programmi che nemmeno ascolto più. Ma poi arrivano quei
giorni tristi in cui penso che tutto questo avrebbe senso se solo
davvero tu fossi il mio futuro, avrebbe senso ogni giorno quel mio continuare a cercare un
segno che mi dica che sei al lavoro proprio lì vicino a me,
avrebbe senso aspettare di vederti uscire, riconoscere fra tutte la tua andatura, le
tue spalle, la forma della tua testa anche sotto un grosso cappello
di lana. Se tu fossi il mio futuro, a guardarti, il cuore, invece che
rimpicciolirsi di dolore e nostalgia, si gonfierebbe come una spugna
zuppa d'acqua al pensiero della sera con te, dei tuoi occhi di mare
che mi guardano, delle tue labbra turgide che mi sorridono insieme a
loro, della tua voce che mi sussurra i modi in cui mi chiamavi tu.
Se tu fossi il mio futuro mai mi
perderei dentro la realtà, mai rischierei di affogare nel mare delle
mie paure, mai più avrei paura della vita che scappa e finisce, perchè se tu fossi il mio futuro, tutta la mia vita saresti tu, lo
sei anche da passato, da speranza, da amore.
Iscriviti a:
Post (Atom)