domenica 7 dicembre 2014

Gli uomini preferiscono le bion... le bell.... le babbe

La prima cosa da specificare è che la parola “uomini” viene qui usata per esigenze linguistico -letterarie, e perchè a farmi pensare al possibile titolo di questo post è stata quella famosa frase che da il titolo ad un vecchio film che non ho visto. Sarebbe stato più elegante scrivere gli uomini preferiscono le "gonne", ma l'ho ritenuto meno efficace dal momento che il significato andava in qualche misura, comunque, spiegato. 
Di questa categoria di uomini quasi sempre superficiali fino all'orticaria diciamo già a terza, quarta vista, talmente stronzi da far tenerezza, mediocri oltre ogni dire, in genere anche ignorantelli qualunque professione svolgano, ma anche bellocci, all'apparenza sicuri di sè per ragioni che non si possono qui spiegare e che noi donne intuiamo sempre a primo colpo ormai, dicevo di questa categoria di uomini di cui potrei continuare ad elencare pregi e qualità, mi piace il fatto che qualunque cosa si dica in senso dispregiativo nei confronti del genere maschile non pensano mai di essere inclusi nella categoria. Non pensano mai che possa essere riferito anche a loro. Fantastici. Dico, ma come si fa a non amarli mentre pensi e ripensi a cosa possa esitere al mondo di più noioso!? Sono capaci di parlarti per ore di un altro uomo descrivendone la miserevole vita sentimentale e umana senza rendersi conto che stanno parlando esattamente della loro, uguale, che quel traditore seriale con la fidanzata fissa è esattamente come lui, vive come lui, sceglie la stessa “babba” addormentata scarpa comoda perchè calza a pennello alla sua banale, sporca, insignificante vita. Stesso modus vivendi, pensandi, operandi. Praticamente allo specchio! La stessa babba che lui definisce la mia relazione, o fidanzata, o la persona che frequento, o il sogno di una vita a due per lei, a tante per lui.
 E me lo chiami amore questo amoreee? Cantava Baglioni negli anni 70.
Poi c'è sempre la categoria strafigo, bello, sexy, elegante, anche intelligente, che sceglie la bruttina dolce che non fa altro che marcare il territorio, la babba che crede di essere scaltra, altra donna con la gonna.Quelli che li leggi sui social e ti chiedi come mai lui non si senta imbarazzato, come mai lui lo consenta, e intanto la tua montata lattea arriva a livelli clinici, tanto che devi correre ai ripari chiedendo alla ginecologa quelle pillole per smaltire il tutto senza dover ricorrere ai reggiseni post partum. Contento lui, contenti loro, contenti tutti!
 Dei primi mi fa paura il vuoto che hanno dentro, il vuoto che non sentono, non vedono, il vuoto che trasmettono; dei secondi non mi fa paura niente, solo mi dispiace per la loro debolezza, magari insicurezza, per quello che li porta a scegliere donne comuni, banali, invece che normali. I primi le meritano, i secondi si accontentano di rapporti non alla pari, più sicuri, chissà magari perchè nel loro passato qualcuno è stato difficile e doloroso da gestire. E poi si sa, quasi tutti gli uomini reggono bene l'alcol, ma il confronto...
 Non si può infine, in questa che è davvero una sintesi, sto infatti pensando ad un intero libro sull'argomento, non si può dicevo non scrivere della categoria più comica, più ridicola, ossia quella degli sposati che dicono che in fondo, in realtà, in verità ti dico, una moglie non ce l'hanno più, anche se vivono nella stessa casa, fanno coppia alle riunioni professori- genitori, alle feste, in cucina, sul motorino, ovunque. In genere sono anche quelli che vogliono convincerti del fatto che "gli uomini non sono tutti uguali" mentre ci provano con te subito, o da anni, con te e con tutte quelle che gli vengono a tiro. Quello che invece non  gli viene mai in mente è che gli UOMINI, appunto, ti piacciono e molto, che ne hai amati, che magari ne ami anche uno, che lo sai benissimo che non sono tutti uguali semplicemente perchè non hai la loro ridotta capacità di pensiero e giudizio, loro e di tutte le "babbe" che hanno intorno a cui sentono ripetere spesso la suddetta, stupida frase. Ma qui non voglio parlare di tutto il buono e il bello e il denso e il magico che io amo in altre categorie di uomini, o nel mio. Bisogna essere grati a quella selezione naturale che non ci fa piacere a tutti, che non ci fa scegliere da tutti, ma solo fra di noi, o non scegliere anche a costo di restare "da soli", per chi è forte abbastanza, per chi si ama abbastanza, perchè ognuno deve stare e sta con la sua gente. Sempre. Per fortuna!

2 commenti:

  1. Non è inconsueto leggere degli uomini, cose così vibrantemente ironiche e sicuramente corrette: le critiche fanno bene solo se chi le raccoglie riesce anche a riconoscerne la giustezza e se ne fa un dovere o punto d'onore nel cercare di correggersi... ma ci sono cose, comprese quelle di cui si parla, dalle quali traspare più indulgenza e dolcezza di quanto forse l'autrice voleva lasciar trapelare, cose che vanno oltre l'apparente logica e il senso comune.
    Alcune di queste, se trascurate, possono impedirci di fare un viaggio migliore in questa intricata cosa che è la vita.
    Forse, e dico forse, non tutto ciò che qui viene riportato contro la dimensione maschile è da considerarsi definitivo e universale!
    Questo però non può e non deve essere motivo di consolazione per il genere maschile.Che di responsabilità sul proprio fallimento ne ha parecchie! Ci mettiamo del nostro, tanto per chiarire!
    Resta però, come sempre, il rischio di generalizzare e questo può in qualche modo impedire di vedere oltre ciò che ci circonda e di infastidisce.
    Conosco quello che chiamiamo "Universo femminile" per esserci nato, da una donna. E da averne avute intorno sempre, di vario carattere, età, temperamento, intelligenza e qualità umane, sempre diversissime fra loro.
    Mi è perciò difficile definire la donna, le donne, con poche parole o con molte. Le scelte, le attitudini, le abitudini, gli adattamenti, la cultura nella quale nascono, le ha rese quel che sono, creature imperfette tanto quanto l'altra metà della Terra. Gli uomini.
    In questo io vedo quel discrimine che, una volta abbattuto potrebbe permettere un incontro fra le parti più dinamico e meno stereotipato. E qui bisognerebbe lavorare in due! Agire e non solo chiedere o attendersi qualcosa dall'altro.
    In fondo, quel che è il centro di questo argomentare è l'amore, la coppia, il condividere, il fondersi in cercare ciò che è quella metà che sentiamo nostra ma chissà perché, è finita nel corpo di un altro/a.
    E questo aprirebbe una bella cascata, un Niagara così vasto e rumoreggiante che davvero non saprei come condensarlo in poche parole (come se già non ne avessi scritte fin troppe!).
    Perciò mi fermo qui.
    Tranquilli, il dubbio non è un virus, è solo una chiave che apre qualche porta, scrigno, sportello d'auto, può anche mettere in moto il mezzo.. poi dipende da noi il "dove vogliamo andare".

    Cordiali saluti o buon viaggio, a scelta vostra!

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  2. ..Vabbé avevo scritto un altro commento in aggiunta al primo che però è andato perduto a causa di un mio errore e di una non reversibilità dei meccanismi che regolano l'accesso al blog da parte degli utenti non registrati o registrati ma con scarsa memoria delle password...
    In realtà volevo sottolineare alcune sfumature dando in fondo ragione, su alcune cose, a Cristina.. Ma senza piaggerie, erano solo riflessioni sull'ambiguità del discorrere di cose così complesse.
    Pazienza, era destino.. E comunque non avrebbe risolto nulla, Cristina un giorno scriverà un libro sull'argomento e così il tema verrà ripreso con maggiore definizione.
    Nel frattempo rilassiamoci e godiamoci questo breve volo che è la vita. :)

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