lunedì 26 gennaio 2015

#Sesso#blog e identità.

Titolare un blog “il sesso inutile” era già di per sè un rischio, un rischio che poteva portare molto bene o molto male o entrambe le cose, come del resto tutti i rischi. Sembra infatti che la parola più ricercata sul web sia, sopresa delle sorprese, proprio“sesso”, motivo per cui chi mi ha aiutato a mettere su questa pagina mi ha indirizzato in tal senso. Per avere subito visibilità bisognava trovare un titolo che includesse la parola incriminata. Come già spiegato proprio in questa sede proprio con il post che da il titolo al blog appunto, il sesso inutile significa tante cose, tante situazioni che viviamo, certo c'è un chiaro riferimento al genere maschile di cui vengono elencati ogni tanto difetti e qualche pregio, ma soprattutto vuole essere un omaggio a Oriana Fallaci che così chiamò uno dei suoi primi libri. Col passare del tempo abbiamo scoperto con non poca sorpresa, che la parola sesso viene ricercata dopo l'aggettivo: brutta, al quale segue quasi sempre la parola donna. E' da qui che "le donne brutte", risulta essere il post più letto, e come si può immaginare nel 90% dei casi l'utenza che vi approda non è delle migliori, dal momento che chi in genere si nasconde dietro lo schermo non cerca da leggere, o un blog diario come questo, o le preghiere di santa Vereconda. Certo se si pensa che i video più ricercati sono quelli  in cui si fa sesso con donne brutte, si trovano molte risposte sociali, alcune legate addirittura a quello stesso post, molte altre a quelle popolari osservazioni che si fanno rispetto a certe coppie, o infine quelle legate a quell'altro recentissimo mio scritto sulle preferenze degli uomini appunto. Da tale utenza comunque arrivano alcuni dei  commenti,  molti dei quali non sono stati cancellati proprio per sottolineare la levatura dei soggetti in questione, altri, quelli falsi, o falsamente anonimi sono stati allegramente rimossi dalle pulizie annuali. Ci sono quelli degli ex rabbiosi, di quelli pazzi da legare, e quelli degli ex amici che andrebbero tenuti sotto stretto controllo farmacologico anche loro, esattamente come i primi e i secondi. Come dico spesso, le persone più ridicole, le persone peggiori, sono quelle che non sanno giudicare se stesse, perchè a renderle ridicole è proprio tutto quello che di se stesse non sanno e che nessuno osa dirgli, perchè nessuno, in realtà, le ama. Dal momento che purtroppo "questo mondo" è risultato un vero manicomio a cielo aperto, da qualche giorno chi vorrà partecipare dovrà iscriversi al blog, rientrare nelle cerchie e metterci la faccia, la rintracciabilità, il nome e il cognome che tra l'altro è riconoscibile anche quando è falso. Infine mi sembra doveroso abbracciare, e sono tantissimi, tutti i lettori affezionati, veri, gli iscritti e i non iscritti che comunque hanno una faccia, un indirizzo e un sorriso e una parole intelligente anche quando non sono d'accordo, anche quando qualcosa non gli piace. Grazie a tutte quelle donne che mi scrivono in privato di profondità che non dimenticherò mai, a tutte quelle donne che stanno leggendo il mio libro e sentono l'esigenza di comunicarmi  le loro sensazioni. Grazie perchè è solo attaverso le persone che vivono prendendosi la responsabilità di quello che sono, di quello che scrivono, di quello che dicono, pensano, sentono, che ci si può confrontare, che ci si può migliorare, che si può decidere di andare in una direzione oppure in un'altra, ma soprattutto si può sperare ancora.

1 commento:

  1. Grazie a te Cristina, soprattutto per la reale visione di "manicomio a cielo aperto". Come diceva un "folle saggio": la parola manicomio è rivolta verso l'esterno della struttura.
    Renato

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