Ed ecco che per caso ci ritroviamo
faccia a faccia, occhi negli occhi, il corpo mio davanti al corpo tuo , vicinissimo. Il tempo si ferma come al solito, come una volta,
tutto quello che c'è intorno sparisce, come al solito, come una
volta. Non esiste più la gente, nemmeno quella pericolosa per noi,
non esiste più niente e nessuno, solo io e te, come al solito, come
sempre, come una volta, come mai finirà. Non so per quanto tempo restiamo così a
fissarci, scrutarci dentro gli occhi, e non so se in quella profondità
stiamo riguardando momenti della nostra vita insieme o se cerchiamo
di guardare in tutta quella nostra vita senza di noi. È così diversa la
nostra vita non insieme, è ancora così terribile la presa di
coscienza che nella mia vita non ci sei più, nella mia vita ma non
nella mia mente, nei pensieri, nei ricordi, sei l'unità di misura
della felicità, quella felicità che non ho più sentito nemmeno per
un momento senza di te. Abiti ancora il mio cuore, e tutto di me te
lo comunica come al solito, come una volta. Tutto di te mi fa dolore, la tua bellezza, il tuo odore,
tutto quello che i tuoi occhi senza parlare mi comunicano, tutto
quello che c'è dentro la tua voce quando mi saluti. Quando ti sento
pronunciare piano il mio nome, come in un sussurro, mi sento vacillare,
come se stessi perdendo l'equilibrio. Pronunciavi il mio nome per
intero solo quando dovevi gridarlo, o quando parlavamo di cose
normali e questo mi provocava sempre uno scossone dentro, mi faceva pensare
che fossimo ormai una vecchia coppia, che la confidenza fra noi fosse
grande, mi piaceva di più il nome ascoltato dalle tue labbra
turgide, carnose, calde, sempre disposte al bacio, fatte per baciare,
per baciarmi. Mentre non sappiamo andare via, non sappiamo come
muoverci, mentre io vado a destra e tu pure, e poi a sinistra e tu
pure, restiamo sempre uno davanti all'altro, sorridendo, mentre in
silenzio da dentro di me ti grido di darmi una ragione, una ragione
ancora, adesso, di tutto questo non viversi se ancora tutto questo viversi dentro è vivo tra di
noi. Tensione, elettricità, desiderio, voglia di abbracciarsi e
saltarsi addosso e chiudersi in un ufficio vicino, voglia di noi,
nostalgia. Noi due, itaca perenne l'uno dell'altro di tutte le vite
che aspirano ad un solo ritorno. Sei ancora tu, sono ancora io e mi
chiedo come fai tu, quale sia il tuo metodo, come riesci a vivere
senza di me, senza di me esploratrice sempre sorpresa di un isola che
conoscevo palmo a palmo, te, fuori e dentro fino al centro. Tutta la mia
terra che sei non si sente sola, abbandonata dal mio cuore, dalle mie
mani, dalle mie labbra, da questi miei occhi che la divoravano ogni
volta anche da lontano come si divorano solo le cose che si desiderano più
qualsiasi altra? E ogni volta, ogni volta, ogni volta. So che non
vuoi sapere come vivo senza di te, so che fa troppo dolore, so che
preferiamo restare lì fermi su quella spiaggia, davanti a quel mare
dove ci amavamo con gli occhi aperti per non perdere nulla di noi.
L'unico mare dove ho nuotato respirando sei stato tu, l'unico, come prima di nascere, dentro mia madre, tu ricordo e memoria forse di tutta quella pace. Io so come vivo
senza di te, convivendo con un dolore che quando riaffiora mi piega,
mi spezza, mi fa rimanere sdraiata per giorni, seduta per ore, con
gli occhi vuoti, fatti a pezzi, per mesi. Lo so come vivo senza di te da
troppi anni ormai, anzi a volte non lo so, mi perdo, e a chi mi dice che devo dimenticare, che non è
niente, che non era niente, che non è stato niente, rispondo che tutto
il niente che ho avuto con te è stato più di qualsiasi tutto io
abbia mai avuto con chiunque altro.
Conosco bene questo stato d'animo....
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