martedì 7 maggio 2013

La casa sul tetto che scotta

Ed eccomi qui, finalmente nella mia nuova casa, su un tetto, come una gatta in compagnia di un'altra gatta . Io e Tabata ci aggiriamo un pò spaesate, sembriamo ubriache, di fatica , novità, di luce e città. Mi guardo intorno pensando che mentre io vivevo altrove, qualcuno a sua e mia insaputa lavorava per costruire per sé un nido pieno di dettagli che tanto piacciono anche a me. Sentivo questa casa piena anche quando era vuota, l'ho sentita mia ancor prima di vederla, si avvertiva ancora come intrappolato dentro, il piacere delle piccole gioie della vita di cui anch'io mi nutro. E così, come ogni essere umano ho traslocato tutta la mia vita da una casa all'altra e adesso appesi alle pareti ci sono i quadri che io stesso ho dipinto, ovunque gli oggetti che porto sempre con me e che resistono a tutte le scremature del passato, per terra i miei tappeti. Tutto comincia ad impregnarsi dei miei odori, dei miei colori, dei sapori che amo. Sto colonizzando quella che è stata la casa di un'altra vita, dolcemente, integrando con la mia, l'idea del bello di qualcuno che nemmeno conoscevo. La vista sulla città è a perdita d'occhio, di giorno incantate usciamo sul terrazzo come si entra in un tempio antico e ci lasciamo invadere dal calore, gatte su un tetto che scotta come la mia vita. Di sera le luci della città mi inondano la mente e gli occhi e i pensieri , allora, cerco di guardare più lontano possibile, oltre tutto, mi sporgo sul futuro buttando giù il passato, così, l'unico pensiero che mi viene in mente rientrando in casa è : peccato che non fumo più, peccato davvero.

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