Ed eccomi qui, finalmente nella mia
nuova casa, su un tetto, come una gatta in compagnia di un'altra
gatta . Io e Tabata ci aggiriamo un pò spaesate, sembriamo
ubriache, di fatica , novità, di luce e città. Mi guardo
intorno pensando che mentre io vivevo altrove, qualcuno a sua
e mia insaputa lavorava per costruire per sé un nido pieno di
dettagli che tanto piacciono anche a me. Sentivo questa casa piena anche
quando era vuota, l'ho sentita mia ancor prima di vederla, si avvertiva
ancora come intrappolato dentro, il piacere delle piccole gioie della vita di cui
anch'io mi nutro. E così, come ogni essere umano ho traslocato tutta
la mia vita da una casa all'altra e adesso appesi alle pareti ci
sono i quadri che io stesso ho dipinto, ovunque gli oggetti che porto
sempre con me e che resistono a tutte le scremature del passato, per
terra i miei tappeti. Tutto comincia ad impregnarsi dei miei
odori, dei miei colori, dei sapori che amo. Sto colonizzando quella che
è stata la casa di un'altra vita, dolcemente, integrando con la mia,
l'idea del bello di qualcuno che nemmeno conoscevo. La vista sulla città è a perdita d'occhio, di giorno incantate usciamo sul terrazzo come si entra in un tempio antico e ci lasciamo invadere dal calore, gatte su un tetto che scotta come la mia vita. Di sera le luci della città mi inondano la mente e gli occhi e i pensieri , allora, cerco di guardare più lontano possibile, oltre tutto, mi sporgo sul futuro buttando giù il passato, così, l'unico pensiero che mi viene in mente rientrando in casa è : peccato che non fumo più, peccato davvero.
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