mercoledì 15 maggio 2013

La tua mano nelle mie mani.

Mentre guidi mi cerchi la mano. Viaggiamo così, sulla strada, di notte, con te che mi prendi la mano e la tieni nella tua, e mentre sui sedili dietro gli altri parlano, noi ascoltiamo solo il contatto del nostro stringerci e il calore che ne deriva. Sento, so, che anche tu stai vedendo dentro di te la stessa cosa che vedo io, sento, so, che stai sentendo anche tu  quel qualcosa che ci attraversa il cuore. Viaggiamo così, sulle strade della notte, con l'alba che ci viene incontro e la tua mano sempre stretta nella mia. In quella stretta che mi accarezza le dita sento insieme al calore il vigore di tutto il tuo corpo, penso ai nostri incontri ,alla forza che ne deriva mentre avvinghiati  ci spingiamo l'uno dentro l'altro stringendoci forte le mani come in un combattimento, una lotta in cui a vincere è qualcosa che si serve dei nostri corpi per gridare il suo bisogno di vivere, esistere, oltre ogni cosa visibile e invisibile. E ripenso ai tuoi occhi dentro i miei e non so misurare quanto a fondo riescano a penetrarmi, mi trafiggono in maniera indelebile, senza scampo, immobilizzandomi per istanti che sembrano eterni, per istanti che mi sembrano l'eterno, per istanti che mi sembrano l'unica cosa per cui valga davvero la pena vivere. Ti porti la mia mano alla bocca e mentre la sfiori con le tue labbra, sorrido risentendo l'eco delle nostre risate. Mi rivedo con le braccia attorno al tuo collo in quella piscina idromassaggio, ti rivedo con il bicchiere in mano mentre il tuo braccio, scuro, forte, non mi permette di allontanarmi, mai, neanche quando vorrei nuotare, neanche quando siamo lontani nella realtà della vita. Mentre guidi ogni tanto mi guardi senza mai lasciarmi la mano,e in quello sguardo ci sono tutti gli anni in cui ci siamo inseguiti, sfuggiti, raggiunti e mai persi, ci sono tutti gli anni in cui ci siamo detti sempre e solo si, ogni volta. La vita capricciosa ci mette su binari diversi mentre noi ignari troviamo sempre il modo per saltarli e incontrarci  e scoprire di avere fatto tanta strada, ciecamente, inconsapevolmente, ingenuamente, tanta di quella strada solo per arrivare fino a lì, a quel punto, a quel momento, a quel giorno, in quel luogo dove ci siamo incontrati e subito riconosciuti. E quando ci si riconosce in un mondo di estranei che vivono intorno a noi, vicino a noi, con noi troppo spesso, lasciarsi, perdersi e morire anche un giorno, senza sapere più nulla di quella parte di noi che avevamo ritrovato, diventa disumano, impossibile, non si può lasciare che succeda. Viviamo per un attimo, e in quell'attimo tu mi stringi la mano mentre io sento che una mano non basta più e avvicino anche l'altra. Adesso tengo stretta la tua con tutte e due le mie mani, per tutto il viaggio, mentre la strada e l'alba ci avvolgono, e so che sto accarezzando il tuo cuore mentre dolcemente mi sdraio sul mio.

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