Scrivo molto in questo periodo, scrivo come non
mi succedeva da molti anni. Faccio l'editing ad un mio libro scritto
diversi anni fa ed è come leggere e correggere la vita di qualcun
altro. Quando ti leggi da lettore e dopo tanto tempo, molte cose non
ti appartengono più, spesso non sono più tue subito dopo che le hai
messe su carta a dire il vero. Quando però il tempo è passato davvero, ti accorgi
che il ritmo della tua scrittura era diverso perchè era diverso il
tuo respiro, e quando lo avverti più serrato era perchè vivevi
trattenendo il fiato, e questo comportava un affaticamento non da
poco. Solo pochi anni fa eri comunque più giovane, lo era la tua
vita, lo era il tuo cuore, lo erano i tuoi occhi. Scrivo adesso più
di ieri ,scrivo di giorno, scrivo molto di notte e quando non è
ancora l'alba: l'aurora mi riappacifica con me stessa e con tutti i paesi del mio mondo.
Quando scrivo è come se scrivesse tutto intorno a me, scrive tutta la
casa, tutto diventa scrittura, il divano che profuma di pelle, le librerie
stracolme, gli angeli sulle mensole, i quadri appesi alle pareti, il
letto disfatto, la scrittura è ovunque. Scrivere è un'esperienza di
solitudine, di solitudine e silenzio. Sei solo con la tua pagina
bianca, i tuoi tasti, e quel libro che aspetta di essere scritto e che è
già dentro di te, urge, pulsa sotto la tua pelle riempiendo di vita tutta
la tua vita, non ti puoi sottrarre anche se non hai idea di cosa
scriverai, ti porti dentro un non ancora nato e anche questo ti fa
sentire madre.
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